La sai la storia del “una testa, tanti cappelli”? Credo che sia una di quelle più usate nell’ambito della libera professione che si può riassumere molto sinteticamente così: come libera professionista indossi tanti cappelli quanti ruoli ricopri.
Questo si traduce nel gestire contemporaneamente diversi micro business mentre pensi di starti occupando di uno solo: praticamente una matrioska.
Perché? Dammi qualche minuto e lo vediamo insieme.
Anche se è quello che pensi, non stai vendendo un solo servizio.
Guarda dall’esterno le soluzioni che offri ai tuoi clienti, per esperienza diretta ti posso dire che nel tuo caso come nel mio non si limitino mai ad uno solo.
Sei un’estetista?
Sono sicura che le clienti si rivolgano a te non solo per i trattamenti personalizzati, studiati sulle loro esigenze e delle volte anche in base al loro umore, ma anche per la cura con cui ti occupi di loro e le confidenze che nascono in certi momenti di relax che diventano quasi una terapia liberatoria.
Sei un’artigiana della gioielleria?
Oltre che fornire prodotti di alta qualità, creati con i miglior materiali e le tecniche migliori ti preoccupi anche di soddisfare i gusti e gli scopi d’uso dei tuoi prodotti, magari rispondi anche ad esigenze per compleanni o matrimoni oltre che studiare e tenerti aggiornata sulle mode del momento (per seguirle o meno)
Sei una social media manager?
Non ti limiti a scrivere e condividere post “a raffica e senza logica”, ti occupi di studiare la strategia migliore oltre che guidare il tuo cliente nell’individuazione degli obiettivi che vuole raggiungere con la sua comunicazione ed essendoci passata posso dire che per tutto il tempo di collaborazione monitori come procede il tutto ed aggiusti, quasi quotidianamente, il tiro.
Potrei farti altri mille esempi, per settori diversi come personal trainer, insegnanti di yoga, scrittici di fiabe, dottoresse etc etc.
Se mi leggi e segui da un po’ di tempo saprai che non credo esista il giusto o sbagliato assoluto, non so sarà perché sono delle bilancia, ma al contrario sono convita che esista il giusto o sbagliato per ogni persona ed ogni singola realtà. Quindi non ti dirò che cosa fare tutti questi sottolavori all’interno del tuo lavoro principale sia sbagliato, sono convinta che delle volte sia inevitabile e mi interessa che tu prenda coscienza che che, anche se è quello che pensi, non stai vendendo un solo servizio.
Pensandoci bene da ogni sottoservizio che includi ci si potrebbe tirare fuori una linea di vendita a se stante però in tutto questo discorso rischiamo di tralasciare oserei dire il più importante.
No non è quanto di fai pagare per tutto questo, nemmeno il valore che ha o il modo in cui eroghi le tue competenze il fulcro che si tralascia è: trattare la tua persona come un servizio da vendere.
Che senso ha fare tutto un piano strategico imprenditoriale e comunicativo legato a quello che offri se trascuri il cosiddetto “core business”, cioè te stessa?
Stai pensando: “mi conosceranno attraverso quello che offro”? Sni, perché come ti dico in diverse puntate del podcast “Non fare l’opossum” le persone acquistano e si fidano di altre persone più che di proposte economiche asettiche sebbene meravigliose e tutto questo lo posso dire per esperienza diretta perché è uno dei primi errori che ho commesso all’avvio della mia attività.
Mi sono talmente concentrata sul mettere qualità, dedizione, professionalità nei miei percorsi di mentoring che alla fine ho trascurato quanto la vera differenza rispetto alle mie colleghe (competitor) la faccia io con il mio carattere, la mia capacità di ascolto e la mia ironia.
Non sono fan del termine personal branding, preferisco forse la dicitura “marca personale” in realtà sono un po’ in conflitto con entrambe sebbene ne riconosca la definizione scelgo di parlare di presentarsi al possibile cliente come persone che rappresentano dei valori precisi e comuni.
Nel tuo lavoro da libera professionista tu sei come una la dea calì, sopratutto all’inizio ricopri diversi ruoli e tutti devono essere chiari a te stessa ed alle tue clienti, questo distingue un business ben inquadrato, produttivo e remunerativo da un tentativo di guadagnare con quello che si sa.