Ci sono persone che non si spaventano ad immaginarsi in un futuro prossimo, sono in grado di identificare con facilità qual è il loro scopo, capire subito quale sarà il risultato finale delle loro azioni e quali fare per ottenerlo.
Sono il tipo di persone alle quali posso chiedere “come ti immagini tra 3 mesi ?” durante una consulenza e sono capaci di descrivere ogni dettaglio, a volte troppi.
Poi ci sono persone come me, e magari come te, che hanno la testa piena di possibili futuri tutti perfettamente realizzabili.
Un po’ come Griffin, il personaggio del film Men in Black III, un alieno Arcaniano con la straordinaria facoltà di prevedere diversi futuri possibili del mondo che si plasmano con il susseguirsi degli avvenimenti portando così ad un aumento esponenziale delle possibilità.
Potremmo dire semplicemente che abbiamo un rave in testa, nella realtà però per noi sono tutte opzioni plausibili e realizzabili nella nostra vita ed anche nella nostra attività in proprio. Il risultato è che ti senti in difficoltà nel riuscire ad avere chiara la tua destinazione finale con tutti i passi che dovrai fare per raggiungerla.
Quella situazione nella quale dirti di scrivere la tua visione ti manda il cervello in blackout.
Tuttavia se non hai uno scopo, o se è troppo vago, se non sai cosa vuoi dalla tua attività, in generale, dal tuo lavoro e dalla tua vita, se non sai dove vuoi arrivare, come farai a progettare almeno uno di quei futuri?
Come si scrive dunque la visione?
Ti riporto il cuore di un esercizio che svolgiamo nel percorso di mentoring, se decidi di provarlo e vuoi un feedback non esitare ad inviarmelo per mail.
Immaginati tra 10 anni con la tua attività avviata e sei soddisfatta del lavoro che hai fatto.
- Come appare al mondo?
- Che cosa dicono di te le persone?
- Con quale elemento distintivo ti identificano?
- Come senti d’aver migliorato il tuo mondo e quali progetti hai per il tuo (nuovo) domani?
- Racconta come hai aiutato le persone nella loro evoluzione in questi 10 anni
- Racconta com’è, in quel futuro, il tuo lavoro.
Non riesci ad immaginarti tra 10 anni, non è un dramma: riduci il tempo, pensati fra 10 mesi.
Quando avrai preso dimestichezza con l’esercizio potrai ripeterlo fino ad arrivare ai 10 anni iniziali.
Alcune postille prima di salutarci: la visione, come ogni aspetto del lavoro da libera professionista, non è incisa nella pietra. Sì, è il tuo faro nella nebbia per tornare al porto però nulla ti impedisce di cambiare porto durante il viaggio.
Decidere di saltare questo passaggio, porterà nel lungo periodo a sentirsi sopraffatta dalla propria attività e, a fasi alterne, anche ad odiarla un po’.
Senza questo lavoro preliminare anche il progetto migliore non è sostenibile fisicamente, mentalmente, emotivamente ed economicamente.
Ero seria prima, mandami l’esercizio se deciderai di farlo e comunque sentiti libera di scrivermi per qualunque domanda o dubbio.