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Come trovare la propria strada?

    Ti anticipo subito che dare una risposta esaustiva e corretta che vada bene per il maggior numero di persone non è fattibile, ma siamo qui anche per cercare di dare il meglio in situazioni impossibili.

    Le correnti di pensiero su come affrontare questo interrogativo amletico sono principalmente tre, vediamole insieme.

    Seguire le proprie passioni.

    Personalmente ho capito e sperimentato che non è sufficiente essere appassionati di un tema per trasformarlo in professione.

    Ad esempio, la tua passione potrebbe riguardare qualcosa per cui sei completamente negata: io ho la passione per l’uncinetto ma se avessi provato a trasformarlo in una carriera da libera professionista probabilmente mi sarei schiantata contro il muro del fallimento. Mi piace armeggiare con fili colorati ma sono una delle tante e soprattutto ho capito che viverla come passione potevo accettare di essere mediocre, se avessi cercato di trasformarlo in altro sarei rimasta inevitabilmente scottata.

    Non dimentichiamo che le passioni nel corso della vita possono cambiare millemila volte: Potrebbero esserci fasi della vita in cui senti una passione fortissima per la musica, o magari per la discoteca, o chissà per l’astronomia o la calligrafia inglese.

    Ma nessuno saprà dirti se quella passione durerà per sempre oppure ti abbandonerà per far posto ad una passione completamente diversa.

    Sfruttare un talento speciale.

    Ci sono persone particolarmente portate per qualcosa, un’area in cui riescono ad ottenere risultati con meno sforzo rispetto ad altre persone.

    Anche la questione talenti, però, non è proprio scevra dal presentare qualche dilemma: non possiamo sapere se, nel corso della propria vita, avremo esplorato ogni possibile abilità.
    Potresti dire di essere totalmente consapevole delle tue abilità? Quel quid che potrebbe manifestarsi tra 5/10/20 anni, ma che oggi non hai ancora esplorato, gli ambiti in cui non ti sei ancora cimentata potrebbero essere molti di più di quelle in cui lo hai fatto.

    Prendiamo ad esempio il pianoforte, l’hai mai suonato? Sai se possiedi il talento da pianista? Oppure consideriamo qualcosa di meno artistico, la programmazione in html: ti sei mai addentrata nell’argomento per capire se è tra le tue capacità?

    La risposta un po’ cinica è che non lo saprai mai, come non puoi sapere se hai un talento unico in quegli ambiti in cui non hai mai provato a cimentarti.

    Se invece hai avuto la grande fortuna di capire quale sia il tuo talento davvero speciale, ho una domanda cattiva (perdonami dopo divento meno dura): ci puoi campare con quel talento?

    Da questo breve ragionamento possiamo dedurre che “la via del talento” non sia sufficiente per trovare la propria strada.

    Scegliere quello che ti da mangiare e ti fa avere (e mantenere) un “tetto” sopra la testa.

    Questa è la strada anche detta non lasciarti imbambolare da sogni astratti e bada piuttosto alla sostanza”.

    La strada sicura potrebbe essere nell’attività di famiglia, l’impiegata comunale, la segretaria o la capo area: l’importante è che sia un lavoro sicuro.

    Stai annuendo pensando “questa è la scelta più saggia e razionale”?

    Potrebbe esserlo, ma per mia esperienza ha un solo grande difetto: se non è la strada che senti tua, prima o poi ti verrà presentato un conto salato; riassunto in un’unica domanda che ti porrai più volte di quelle che credi: “se avessi preso una strada diversa, quanto sarei più felice oggi!?”.

    Fino a qui abbiamo capito che, per un motivo o per l’altro, nessuna delle 3 correnti di pensiero predomina sulle altre, quindi siamo destinate a rimanere senza risposta alla domanda “Esiste un solo modo per trovare la propria strada?”

    Da bambine guardavamo gli adulti e ne imitavamo gli atteggiamenti, i modi di parlare ed i piccoli gesti quotidiani perché ritenevamo fosse quello il modello giusto a cui aspirare, un processo naturale e giusto. Crescendo ci siamo dovute impegnare per toglierci questa abitudine istintiva imitativa che, soprattuto nel caso della ricerca del proprio posto del mondo, significa smettere di scimmiottare quello che fanno gli altri e/o assecondare quello che altri credono sia giusto per te.

    Stai pensando “ma io non lo faccio!” ? Per esperienza ti invito a fermarti un attimo, fare un bel respiro e domandarti sinceramente se sei sicura che non ti riguardi.

    Solo quando diventi consapevole di te stessa puoi fare scelte che ti rispecchiano

    Quando pensiamo alle nostre opportunità di vita e lavoro pensiamo di dover imboccare una sola strada predefinita e già tracciata.

    Nella realtà dei fatti però ogni momento che viviamo, ogni deviazione ed ogni scelta che facciamo (o non facciamo) ci apre infinite nuovi percorsi da poter intraprendere.

    Te ne parlavo anche qui, la capacità di immaginare illimitate opzioni è una risorsa da non trascurare nella ricerca della propria strada.

    La vera sfida che rende il tutto più eccitante è FARE PROPRIA qualsiasi strada si imbocchi.

    Rendere personale e personalizzata qualsiasi strada si intraprenda, mettendoci la passione come se si stesse facendo la cosa più importante del mondo e coltivando il proprio talento così da diventare brava davvero.

    E così renderai la strada anche sempre più remunerativa, non si vive di sola passione l’abbiamo visto, serve anche mettere il pane in tavola e concedersi anche molti di più.

    Nel corso della vita ciascuno di noi vive mille esperienze diverse, apprende tante competenze in aree diverse.

    Qualsiasi sia la strada che imbocchi, non dimenticare di portarti dietro
    tutto quello che hai fatto in passato.

    Devi sapere che il mio primo lavoro “vero” è stato come hostess a terra e addetta alle pratiche per le navi da crociera, per 3 anni ho recuperato bagagli dispersi ed assicurato a turisti ignari che la loro esperienza procedesse al meglio. Ero un’adolescente, con l’università cambiai strada per diventare redattrice in un webmagazine locale e poi responsabile del personale pochi anni dopo e via discorrendo fino ad oggi.

    Da ognuna di queste esperienze si è formato il mio approccio al lavoro ed ho acquisito le famose competenze trasversali che adesso, all’alba dei miei 40 anni, mi permettono di dare ad ogni mia cliente il giusto mix per aiutarle nella propria personale trasformazione.

    In ogni lavoro che svolgo oggi c’è qualcosa di quello che ho già fatto, non recupero più bagagli dispersi in giro per il mondo ma mi occupo ancora oggi di far sì che le persone abbiano ciò che possa rendere la propria esperienza migliore: è il mio modo per non sprecare qui talenti che ho capito d’avere

    La mia strada oggi è questa, ma non posso escludere che ci siano da prendere nuove deviazioni più adatte a quella che diventerò con il tempo.

    Quali sono le cose che sai fare bene, quella serie di capacità che per alcuni non sono attinenti alla tua attuale professione che invece potresti sfruttare per trovare la tua nuova strada?
    Condividile nei commenti o scrivimi una mail ne possiamo parleremo insieme.

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